Nell'attesa di qualcosa che neanche lui sapeva definire, Gummy era tornato al
cortile e al supporto senza secondi fini di Taky, il suo amico tacchino che
autenticamente gli voleva bene perchè era al di là del bene e del male.
Taky era un vero stratega della vita. Era come se vedesse il pianeta da una
distanza
che armonizzava gli esseri umani e i loro sforzi di vivere in un unico corpo
trascinato da una corrente che nessuno da solo poteva contrastare ma alla quale
ci si poteva lasciare dolcemente andare, mano nella mano, in una infinita catena
di solidarietà.
Ma tutti gli anelli erano importanti.
Taky non finiva mai di ripetere a Gummy che la persona più importante della
sua vita era lui: Gummy. E' per questo doveva essere in grado di amministrare
il suo tempo e non in balia di troppe richieste e persone. Questo non voleva
dire egoismo, come lo definiva invece sua madre Chiquita, sempre a favore del
senso di colpa e del senso del dovere. Secondo Taky quella di Chiquita era una
mentalità vecchio stile dovuta a tempi in cui la gente era più generosa perchè
faceva una vita meno stressante da tutti i punti di vista.
Per non eccedere nell'egoismo, la madre gli aveva suggerito anche di dedicare
un po' del suo tempo ad aiutare gli altri, a pregare per elevare il suo spirito,
e a oziare nei tempi morti perchè affiorassero alla sua coscienza le idee, non
fosse altro che per inventare un suo personale stile di vita che non cozzasse
col suo essere.
Su questo Taky era d'accordo: non doveva contrastare il suo istinto e le sue
vere ispirazioni, glielo diceva da tempo ma ora doveva agire. Se pensava ancora
a Lovie doveva fare in modo di lottare per superare le distanze dell'incomprensione.
La paura del rifiuto non doveva essere più forte dell'amore e del progetto che
li aveva uniti nel tempo trascorso insieme.
Perché le loro diversità, le nature solitarie che entrambi avevano un po' disincarnate
e tendenti al sogno, non potevano essere due solitudini ben congegnate? Se qualcosa
non aveva funzionato, se qualcosa di importante era stato escluso dalla loro
relazione, forse bisognava inventare un nuovo stile di vita. Non è dal caos
che l'artista dà vita a una nuova armonia?
I ragionamenti di Taky riempivano di dolcezza e di orgoglio Gummy che, ritrovando
sé stesso, migliorava di giorno in giorno il suo rapporto con la vita e gli
altri animali.
Gummy senza fatica si ritrovava ad eliminare progressivamente le abbondanze
inquinate e inutili della sua vita. In ufficio lavorava intensamente e quasi
non parlava più con i colleghi nelle pause per il caffè. Questo era troppo,
aveva commentato Taky, che non vedeva nelle soluzioni drastiche un vero miglioramento
verso l'armonia, verso le cose fatte con piacere, volentieri. Volentieri era
un avverbio ormai sparito dai quotidiani di molti animali e Taky non voleva
che il suo pupillo si arroccasse nelle regole anziché nelle emozioni.
Chi era chiuso alle emozioni se non il cattivo che le impediva anche agli altri?
Le emozioni contenevano il bene e il male, il nuovo e il familiare, il piacere
e la sospensione dal piacere. Per questo Taky era indulgente con i cambi di
ritmo che Gummy si concedeva di tanto in tanto. Impedendosi questo, sarebbe
caduto in altre ossessioni.
Gummy voleva bene a Taky. L'affetto era importante nella vita, funzionava per
aiutare il mondo più di qualsiasi impedimento, anche se a volte aveva bisogno
di uno schiaffo per farsi sentire. Le carezze da sole non erano credibili.
Le carezze di Taky erano queste: "La felicità è una decisione che stà a noi.
Prendila." Gli aveva scritto ad esempio su un bigliettino accompagnato da un
pensiero: un prodotto per il pelo, o per le unghie per potersi meglio grattare
nel bagno turco che tanto gli dava piacere la sera tornando a casa dallo stress.
Gli insegnava anche tecniche per passare del tempo che non era né lavoro, né
divertimenti, né rituali, quando l'ansia per qualcosa che andava storto non
lo sorreggeva in questo cambio di vita. Tra queste tecniche, oltre al training
autogeno, c'era quella semplice, di pronto intervento, di contare da 100 a 80
visualizzando ogni singolo numero. Questo esercizio di rilassamento avrebbe
tolto l'impulsività alle decisioni prese sotto ansia che a volte cambiano in
un attimo il destino. E purtroppo spesso in peggio.
Insisteva anche sull'importanza del procrastinare soprattutto quando non si
sapeva in che direzione andare.
E allora sapere passare il tempo senza distruggersi senza la sensazione di dover
uccidere ogni minuto anzi, migliorandosi, era vincente. Per Gummy abituato all'infernale
cocktail di frenesia, senso di colpa, alcol, immagini da inseguire e doveri
da compiere, a volte traduceva tutto questo in noia.
Avere un sacco di tempo libero evitando le manie o l'adrenalina come motore
della vita era una novità.
Forse soffriva di più di quando le inutilità e le cattive abitudini gli tenevano
compagnia. Ma ora cominciava a sentire l'ebbrezza del suo compito. Non si accontentava
più di sentimenti illusori e di seconda mano: voleva pensare a quello che gli
altri non avevano il tempo di pensare perché erano specie meno protette.
Tramite il suo diario cercava in modo segreto di comunicare la sua esperienza,
i suoi tentativi, le sue strategie di vita. E questo lo aiutava a svegliarsi
al mattino con entusiasmo. Ormai poteva pensare anche a Lovie, al modo di aiutarla,
lei così fragile come le più preziose porcellane cinesi. Incapace di riconoscere
e di bloccare la sua malattia che si sarebbe insinuata silenziosa come un veleno.
Avevano vissuto l'amore in presenza e l'amore resisteva anche in assenza. L'avrebbe
aiutata. La loro debolezza si sarebbe trasformata in forza anche se lei per
ora non cedeva neanche un grammo del suo vizio. Forse in questo modo pensava
di salvare sé stessa, ma la maschera le si stava sgretolando insieme al suo
corpo e prima che si allontanasse troppo con l'ostinazione del suo gran rifiuto,
Gummy voleva addormentarsi ancora contro le sue squamette blu e lì svegliarsi.
Sia lui che lei avevano accettato tante dipendenze. Perché non potevano accettare
anche quella dell'amore?
Taky gli aveva insegnato ad accettare la fede dell'imprevedibile e forse nell'indifferenza
agli eventi Gummy avrebbe trovato anche un sé perduto, magari meno attraente,
ma più sano e speciale, un'energia libera dalla paura. E forse anche l'amore.